Il 2 aprile si avvicina e con esso le attività correlate all’autismo. Come lavorare in modo rispettoso ed efficace? Innanzitutto scegliendo simboli e attività che la comunità autistica ci ha indicato come significativi. Il puzzle è un simbolo che sottende un enigma, un problema da risolvere ad ogni costo. Scegliamo simboli che siano rispettosi della diversità, che non implichino che c’è un problema da risolvere. Un video che racconta splendidamente questo punto di vista:
Sebbene siano disponibili sempre più informazioni sullo spettro autistico, rimangono ancora presenti molti stereotipi, anche nella comunità scolastica: il colore blu, il puzzle, la bolla da cui è difficile uscire, i savant alla “Rain man” o le persone con gravi compromissioni di vari ambiti. Gli stereotipi sono per definizione “opinioni rigidamente precostituite e generalizzate”, il che significa che molti livelli di significato e sfumature vengono spesso trascurati.
Il Dr. Stephen Shore, che è lui stesso nello spettro autistico, afferma: “Una volta che hai incontrato una persona con autismo, hai incontrato una persona con autismo”. In altre parole, gli elementi che compongono l’autismo possono essere (e lo sono!) combinati in modo diverso in ogni singola persona che si colloca nello spettro autistico. I soggetti con autismo possono avere elementi in comune ma restano persone estremamente diverse: le persone con miopia avranno delle somiglianze ma non possiamo pensare di conoscere tutti i miopi perché ne abbiamo conosciuto qualcuno!
Partiamo da quali elementi possono essere utili nell’approccio con tutte le persone neurodivergenti (ma non solo!):
- Partiamo dall’idea che il bambino voglia fare del suo meglio.
- Se ricompense e conseguenze non funzionano come primo approccio, un insegnante dovrebbe cercare di comprendere ed eliminare la causa del comportamento.
- Essere pazienti e creativi nel riconoscere e circoscrivere la causa.
- Utilizzare mediazioni e riadattamenti continui nel percorso per trovare il percorso adatto.
Il consiglio più prezioso è di lavorare in più possibile in sintonia con il mondo extrascolastico del bambino e di utilizzare le stesse tecniche, strategie e strumenti. La coerenza educativa è un elemento fondamentale e fa la differenza nel percorso scolastico.
COME RACCONTARE LO SPETTRO AUTISTICO AI BAMBINI?
Crediamo moltissimo nell’uso della lettura per introdurre temi anche complessi con i bambini.
Primo ciclo e ultimo anno di scuola dell’infanzia: AD ABBRACCIAR NESSUNO, di A. Papini, ed.Uovonero.

Damiano incontra la bambina misteriosa alla scuola materna e da subito nasce in lui una commovente fratellanza mossa dalla curiosità che dalla sua storia di bimbo adottato nasce e corre verso la bimba affetta da autismo. Insieme i due bambini, durante il tratto di strada della vita che condividono, si scambiano affetto, gioco, tristezza e allegria. Il libro non nomina esplicitamente l’autismo ma traccia un parallelo con delicatezza e dolcezza tra le resistenze di un bimbo con un vissuto complesso e la sua compagna che (immaginiamo) appartiene allo spettro autistico. Una narrazione improntata al rispetto, senza messaggi ad ogni costo: la semplicità della quotidiana inclusione.

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Attività correlate a tema abbracci. Noi abbiamo proposto “altri modi” di abbracciare, che siano rispettosi delle preferenze di ciascuno. Li trovate nella nostra bacheca Pinterest:
Per il secondo ciclo: LA DISTANZA DEI PESCI di C. Lorenzoni e G. Conoscenti, ed. Uovonero.
Un viaggio nelle profondità del mare attraverso lo sguardo e la peculiare sensibilità di un bambino autistico. Un albo originale, che finalmente racconta la ricchezza interiore della persona nello spettro: le rappresentazioni spesso dipingono le persone con autismo come chiuse nella propria incomunicabilità, raramente narrata. Qui invece non solo viene raccontata ma anche valorizzata. É un ottimo spunto per lavorare con la classe sul proprio mondo interiore, sulla percezione di sé e sulla relazione con l’altro. Le illustrazioni sono ricchissime, un vero omaggio all’incanto celato dentro ciascuno, nessuno escluso.

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Per il secondo ciclo invece proponiamo attività a tema arcobaleno, simbolo scelto dalla comunità autistica per la rappresentazione delle infinite sfumature che la compongono:
noi proporremo questo di Krokotak:
KROKOTAK PRINT! _ printables for kids
Altri nostri post con letture sul tema:
“Ada al contrario”: come raccontare con semplicità e delicatezza la diversità
E per noi insegnanti? Parola d’ordine FORMAZIONE. Ci sono moltissimi testi validi, ve ne segnaliamo alcuni:
PER PARTIRE
“Autismo: cosa fare (e non)” di M. Pontis, ed. Erickson.


Praticissimo, veloce e spendibile per un primo approccio all’argomento senza perdere in rigore educativo e rigore scientifico. Per chi deve partire con un primo approccio a questo mondo e vuole un punto di partenza che dia indicazioni chiare e di immediato utilizzo nella quotidianità d’aula. Veloce da utilizzare, utile e chiaro nelle indicazioni fornite.
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PER RIFLETTERE
10 cose che ogni insegnante deve sapere sull’autismo di Ellen Notbohm, ed. Erickson

L’autrice assume la prospettiva di bambini e bambine con autismo per descrivere ai docenti le «10 cose» essenziali da tenere a mente in classe: ad esempio, come comprendere gli schemi di pensiero e di elaborazione delle informazioni caratteristici dell’autismo, come realizzare un ambiente favorevole per l’apprendimento e come comunicare con le persone di ogni età con autismo in modo funzionale e significativo.
Le dieci cose che ogni insegnante deve sapere:
- Siamo tutti sia insegnanti sia studenti e studentesse;
- Stiamo una squadra: il successo dipende dalla nostra capacità di lavorare tutti assieme;
- Penso in modo diverso. Fa’ in modo che quello che insegni abbia senso per me;
- Il comportamento è comunicazione: per te, per me, per noi;
- Se non riusciamo a comunicare, nessuno di noi imparerà molto;
- Insegna a me nella mia interessa;
- Sii curioso, anzi… sii molto curioso!
- Posso fidarmi di te?
- Credici!
- Considerami come un adulto competente e attieniti a questa immagine di me.
Un libro emozionante ma utile, capace davvero di spostare la prospettiva anche di insegnanti navigati perché dà voce in modo sensibile e ragionato ad alunni che spesso non hanno una narrazione efficace del proprio punto di vista.
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Ricordiamoci sempre la prospettiva della famiglia:
AVVISO AI NAVIGANTI: un blog che parla di autismo. (fermo dal 2020 ma molto interessante)
SOSTEGNO (ma non solo):Come migliorare la relazione scuola-famiglia.







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