METACOGNIZIONE E SCUOLA PRIMARIA: primi passi e suggerimenti di lettura.

I bambini imparano in modo più efficace e mantengono la motivazione a provare (nonostante gli inevitabili insuccessi) quando comprendono e utilizzano le strategie che li hanno portati a riuscire in passato. Inoltre è fondamentale che riconoscano ed evitino quelle che in precedenza si sono rivelate improduttive. La metacognizione è fondamentale per sviluppare queste capacità di apprendimento e consentire ai nostri alunni di essere le proprie guide nell’apprendimento, di divnire veri esperti nel proprio modo di apprendere. Chi li conosce meglio di loro stessi?

Ci sono alcune cose che gli insegnanti possono fare per promuovere la metacognizione:

  1. Offri molteplici opportunità per mettere in pratica i processi metacognitivi, rendendo esplicito l’implicito, discuti le esperienze di apprendimento, in modo semplice e adeguato all’età.
  2. Spiega ai tuoi alunni perché stai insegnando loro una nuova strategia o perché ne stai usando una già testata. La consapevolezza delle motivazioni alla base delle strategie utilizzate è fondamentale.
  3. Dopo un’attività ben riuscita, soprattutto se riguardava un’area in cui non avevano ottenuto risultati positivi in precedenza, chiedi loro cosa hanno fatto di diverso e fai scrivere la strategia utilizzata. I primi tentativi saranno difficili ma già la seconda volta sarà più semplice e lo diverrà sempre di più.
  4. Quando leggono o studiano, chiedi ai bambini (del secondo ciclo in questo caso) di prevedere le informazioni che pensano saranno presenti in verifica. Una delle attività di rinforzo e ripasso che è sempre un successo è quella di preparare una verifica per i compagni e farla svolgere al compagno di banco. Dopo la TUA verifica, chiedi loro di rivedere le loro previsioni e di annotare cosa hanno considerato specificamente quando le loro previsioni si sono rivelate accurate. Utilissimo per capire quali sono i punti focali del nostro apprendimento, quali le modalità richieste per esporlo ecc.

Guida gli studenti a rifletteresul proprio percorso quando raggiungono un obiettivo di apprendimento o quando svolgono adeguatamente un compito assegnato. Alcune domande-guida possono essere estremamente utili, come:

-Cosa è stato facile e cosa è stato più difficile?
-Quali strategie o esperienze mi sono state più utili per la comprensione dell’argomento?
-Cosa ho fatto che ha ottimizzato il mio tempo?
-Quali miglioramenti ho notato?
– Quali metodi di lavoro sono stati più preziosi per la mia comprensione e il mio successo nell’esame (ad esempio, leggere ad alta voce, interrogazione a coppie, schematizzazione sul quaderno, uso di mappe concettuali ecc.)?
-Cosa farei diversamente la prossima volta? Cosa manterrei uguale?

Inoltre è fondamentale dare valore agli errori: sono parte integrante dell’esperienza di apprendimento. Anche in questo caso alcune domande stimolo possono essere utili per condurre i bambini ad una riflessione sul proprio operato. Alcuni esempi:

-Hai lasciato delle domande non svolte? É stato a causa del tempo oppure si trattava di argomenti che non ricordavi?
– Qualcuno dei tuoi errori è dovuto al mancato rispetto delle consegne? Cosa avresti potuto fare la prossima volta, ad esempio sottolineando le parole chiave all’interno delle consegne e rileggendole prima di rispondere alle domande/eseguire le richieste?

I bambini sono eccellenti analisti del proprio operato. Se ai bambini non viene dato il tempo di rivedere i risultati dei loro lavori e rivederli con voi, potrebbero non farlo mai. Per garantire questo processo, tenetevi il tempo di affiancarli in questo processo.

Le verifiche corrette restituite con un accompagnamento del docente sono particolarmente utili quando i bambini riconoscono l’intenzione del proprio insegnante: non si sentono criticati e non vanno sulla difensiva perché comprendono l’obiettivo condiviso.

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