“Ada al contrario”: come raccontare con semplicità e delicatezza la diversità

 

In occasione della giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo vi parliamo di un libro fresco di stampa che abbiamo scoperto in questi giorni alla #bolognachildrenbookfair e che sin dalle prime pagine ci ha profondamente colpito per la delicatezza e sensibilità con cui tratta questo tema.

“Ada al contrario”, delle Edizioni Settenove, è scritto da Guia Risari e illustrato da Francesca Buonanno (http://www.settenove.it/articoli/ada-al-contrario/1349)

Settenove è una casa editrice per la prevenzione della violenza di genere che propone nuovi linguaggi, senza stereotipi e tramite le storie parla di diritti, rispetto, collaborazione.

Ada da fin da piccola fa le cose alla rovescia, non per cattiveria, ma perché le viene così. Da neonata, al posto di urlare «Uééé, uééé», strillava: «Éééu, éééu». Dormiva di giorno e stava sveglia di notte. Il papà l’appoggiava sulla culla e lei si sollevava. La sollevava e lei voleva sdraiarsi. Chiamava mamma il papà e papà la mamma e, crescendo, iniziò persino a camminare al contrario. 

La storia di Ada tocca con leggerezza senza mai nominarlo il tema dell’Asperger, una forma di autismo, e lo fa sottolineando l’aspetto della libertà e del diritto di essere accolti nella propria diversità, elemento che può coinvolgere tutti i bambini e le bambine a prescindere da quale sia la loro propria e peculiare unicità. 

Non sempre dare un nome alle cose è sufficiente a riconoscerle e ad accettarle.

I bambini, specialmente i più piccoli, non hanno bisogno di nomi o etichette per vedere gli altri come possibilità, ma semplicemente di occasioni di condivisione.

Oggi abbiamo letto in classe la storia Ada, che con semplici disegni e divertenti illustrazioni ha coinvolto profondamente i bambini trasportandoli nel mondo al contrario della piccola protagonista.

Tra le risate e l’entusiasmo per la piccola Ada, che ha subito destato la simpatia della classe, i bambini mi hanno subito chiesto di intervenire per raccontare spontaneamente il loro vissuto “al contrario”.

“Maestra, anch’io mi sento un po’ al contrario perché son mancina” ha iniziato a dire un’alunna. Il prezioso intervento ha dato il via ad una interessante discussione in cui ogni bambino ha raccontato i motivi che lo fanno sentire “al contrario”.

Al termine degli interventi abbiamo raccolto i pensieri di ognuno mettendoli per iscritto con cartoncini colorati.

I bambini hanno il potere di insegnarci a vedere la diversità di ognuno come un valore aggiunto e di farci scoprire che le differenze ci rendono tutti un po’ al contrario.

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