La Danimarca ha riaperto le scuole il 15 aprile, Francia e Germania si stanno preparando per il rientro degli alunni ai primi maggio.
In Italia nulla è ancora deciso, sono diverse le ipotesi e siamo in attesa delle valutazioni del tavolo di esperti che lavorerà a fianco del Ministro per stabilire i passi da fare. L’unica condizione nota per il rientro nelle aule è il distanziamento sociale: non meno di due metri fra i banchi.
Siccome siamo in Italia e non in Danimarca e conosciamo la realtà dei nostri plessi, abbiamo ipotizzato l’organizzazione di un plesso-tipo… con le classi numerose ed edifici anteguerra. Ve lo illustriamo e attendiamo le vostre considerazioni.
Consideriamo un PLESSO di scuola primaria di 10 classi da 24 bambini ciascuna, aule di 20 mq. Per rispettare la distanza dei 2m consideriamo 4 banchi per aula (dato che ci deve entrare anche l’insegnante) , quindi 4 alunni a turno: in ogni classe si dovranno suddividere i bambini in 6 gruppi.
TEMPO NORMALE DI 6 H AL GIORNO SU 6 GIORNI |
Frequenza di 1h al giorno per gruppo per 6 giorni = 6h di scuola la settimana oppure frequenza di 2h al giorno per gruppo per 3 giorni – 6h di scuola la settimana |
TEMPO PIENO SENZA MENSA quindi 7 H AL GIORNO SU 5 GIORNI |
3 gruppi frequenteranno per 3 gg come segue: 2 gruppi per 7 h la settimana e un gruppo 6 h la settimana; 3 gruppi frequenteranno per 2 gg come segue: 2 gruppi per 4 h e un gruppo 5 h la settimana |
L’organizzazione che vedete sopra parla da sè, con le classi pollaio, le aule piccole, edifici vetusti, l’organizzazione con il distanziamento sociale è praticabile con non poche difficoltà.
E la didattica? Un insegnante incontrerà tutti i suoi alunni non prima di tre settimane (dato che per classe entrano di media 3-4 docenti) e per insegnare quale materia? E i bambini che non sono a scuola perché non è il loro turno dovranno avere modo di proseguire negli apprendimenti, perciò svolgeremo attività in presenza e comunque didattica a distanza per quelli che non verranno a scuola tale giorno… E i BES? Gli alunni con sostegno come possono essere tutelati se non possono avere l’insegnante fisicamente vicino? Se poi deve entrare in aula l’insegnante di sostegno dovrà “uscire” un alunno altrimenti non si rispetta il distanziamento… Le perplessità si moltiplicano…
E LE FAMIGLIE? Con una frequenza ridotta dei figli, a turno, magari di poche ore al giorno per 2-3 giorni la settimana, come possono organizzarsi lavorando? Il trasporto comunale non riuscirà a gestire una tale organizzazione.
Cosa ne pensate? Abbiamo piacere di confrontarci con voi sull’argomento e se avete delle proposte più funzionali condividetele..siamo tutti molto preoccupati per il prossimo futuro della scuola italiana.