Abbiamo amato moltissimo questo libro perché finalmente dà voce ad un diritto dei bambini che viene spesso ignorato: il diritto alla libertà.
Si tratta di “La tribù che puzza” di E. Gravel e M. Le Huche, edito da Clichy.

LA STORIA: la tribù che puzza del titolo è un piccolo gruppo di orfani arruffati e selvaggi che vivono in delle case sugli alberi con i loro amici animali. C’è Laurent, un ragazzone dai capelli rossi, con le sue due volpi, Lucie, una simpatica bambina con le trecce e un serpente domestico… E soprattutto c’è Fanette, il capo della tribù che ha salvato i bambini dalle grinfie di Yvonne Carré. Perché se c’è qualcuno che non sopporta i bambini della foresta, è Yvonne Carré! Determinata a ripulire tutti i bambini insolenti, la direttrice dell’orfanotrofio ha cercato in ogni modo di attirarli nella sua mega lavatrice lava-bambini.
CI PIACE PERCHÉ: in moltissima letteratura per l’infanzia si annidano morali in cui sono i bambini a dover comprendere i propri errori e sottostare alle regole del mondo adulto. In questo libro sono invece i bambini ad aver capito il valore della libertà, della leggerezza e del divertimento e saranno gli adulti a fare un piccolo passo indietro, tornando un po’ bambini per godersi la vita.
É un libro colorato, accattivante nella modalità di narrazione quasi fumettistica che racconta di un legame libero tra bambini e natura, di bambini che sbagliano e si ingegnano per divertirsi con poco: insomma di bambini imperfetti e felici. Il bisogno di controllo che provano gli adulti viene messo in luce per ciò che è: una necessità dei grandi, non un bisogno dei piccoli.
DA LEGGERE: per divertirsi insieme, per alleggerire bambini un po’ perfezionisti, per “mandare un segnale” ad adulti che vogliono avere troppo sotto controllo i loro bimbi.

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