Emozioni in classe.

Sempre più spesso ci troviamo nella necessità di intraprendere dei percorsi di alfabetizzazione emotiva dei nostri alunni.

Le classi si presentano cariche di difficoltà e gli alunni faticano a stabilire dei rapporti positivi. Una delle maggiori difficoltà a ritrovare nell’altro caratteristiche che consentono di stabilire una vicinanza emotiva.

Cosa ci rende simili? Cosa ci rende diversi? Partendo da queste due domande si può pensare di costruire percorso positivo di conoscenza di sé e degli altri.

Lancio dell’idea: lo stimolo per questo tipo di attività è stata la lettura in classe del libro “In una notte di temporale” di Yuichi Kimura.

Questa delicata parabola racconto della diversità in amicizia in modo semplice ed immediato. Il linguaggio e la struttura lo rendono adatto già dalla classe seconda della scuola primaria. La storia racconta di due animali all’apparenza molto diversi (un lupo e una pecora) che nel buio di una notte tempestosa iniziano a parlare senza vedersi. Questo dialogo nel buio li avvicina senza coinvolgere il loro aspetto esteriore e le loro aspettative l’uno sull’altro. Da questo spunto può prendere il via una conversazione su ciò che avvicina i bambini ai compagni.

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Sulla “parete felice” allestita in classe i bambini attaccano con tempi e modalità spontanee le caratteristiche che li accomunano ai compagni; “tutti diversi, tutti uguali” è la frase che meglio rappresenta questa attività.

Questa attività può essere un primo passo in un percorso di conoscenza di sè e degli altri e la parete felice può diventare un riferimento costante, tangibile dei legami di classe.

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