- TENERE I BAMBINI TROPPO SEDUTI. Nell’arco di una giornata scolastica è bene prevedere almeno un’attività che non richieda di rimanere seduti al banco. Può trattarsi anche di un lavoro a gruppo, di un’attività espressiva, dell’ora di educazione motoria ma è sempre positivo intervallare le attività statiche con altre tipologie. Se non ci sono spazi a disposizione si possono attivare semplici strategie anche all’interno dell’aula: ad esempio per ascoltare una lettura si possono far accomodare i bambini a terra in cerchio; la cosa determinante è spezzare la staticità.
- UTILIZZARE TROPPE SCHEDE FOTOCOPIATE. La scheda è uno strumento utile se inserito in una lezione che richieda ai bambini di esercitare diverse abilità e competenze: cerchiamo il più possibile di far loro costruire il percorso, anche se questo richiede un impegno maggiore nella gestione dell’attività.
- SOSTITUIRSI AI BAMBINI PER “RISPARMIARE TEMPO”. Molto spesso le maestre svolgono piccoli incarichi che potrebbero essere svolti dai bambini (tagliare le schede, distribuire i quaderni…) per “risparmiare tempo”. I tempi sono stretti e non sempre consentono di lasciare ai bambini il tempo di svolgere in autonomia ogni segmento delle consegne ma sostituirsi a loro fa passare un messaggio negativo: “è meglio che lo faccia io al posto vostro”. Cerchiamo di lasciare ai bambini il tempo di organizzarsi: è un processo che va rispettato ed è la scuola il luogo dove farlo.
- NON COMUNICARE AI BAMBINI LE ATTIVITÁ DEL GIORNO. I bambini spesso si trovano impegnati in una sequenza di attività non connesse e non preannunciate (magari anche molto interessanti). Per consentire a tutti di orientarsi al meglio nelle attività, è bene dare un’idea del piano di lavoro che si ha in mente.
- NON LASCIARE AI BAMBINI ALCUNA POSSIBILITÁ DI SCELTA. Spesso “per praticità” diamo ai bambini indicazioni stringenti su qualunque azione debbano compiere: il tipo di cornicetta, il colore del titolo, il libro da leggere terminata l’attività, il soggetto del disegno ecc. É importante che i bambini si sentano capaci di scegliere per se stessi.
- PREVEDERE SOLO UNA LEZIONE FRONTALE. La lezione tradizionale uno dei tanti metodi didattici che dovrebbero essere utilizzati. Se viene utilizzata in modo esclusivo perde di efficacia e risulta banale e poco coinvolgente.
- NON ADATTARE IL RITMO DELLA LEZIONE ALLA RISPOSTA DELLA CLASSE ( o rallentare eccessivamente) Se la lezione è stata differenziata a seconda delle individualità presenti nel gruppo-classe non dovrebbe essere problematico adattare le attività per chi ne ha bisogno.
- NON APPLICARE LE REGOLE DI CLASSE. Non mancano le regole di classe, ma molto spesso non vengono rinforzate da un’applicazione quotidiana o (se si lavora in team) da un’applicazione discontinua, a seconda dell’adulto che gestisce la classe in quel momento. É bene non aver timore di far valere la disciplina in classe: un ambiente sregolato e caotico non è proficuo per gli apprendimenti.
- LASCIAR ENTRARE I GENITORI NELLA DIDATTICA. Il dialogo con i genitori è sempre positivo la condivisione di obiettivi è determinante per riuscire a lavorare con una buona sinergia tra scuola e famiglia. Il limite tra condivisione ed eccesso è spesso superato: ricordiamo che ci sono dei ruoli ben distinti e delle modalità adeguate per conferire. Evitiamo gruppi Whatsapp e social network per non trovarci in situazioni sgradevoli.
- ESSERE L’ULTIMO INSEGNANTE A LASCIARE LA SCUOLA. Non c’è (ahinoi) un aumento di stipendio o un riconoscimento per aver svolto molte ore di straordinario. Impariamo a tutelare il nostro tempo libero: si diventa insegnanti migliori anche evitando di passare troppo tempo a scuola.
Abbiamo parlato anche in altre occasioni della gestione della classe, trovi qui i nostri post:
5 pensieri riguardo “10 errori da evitare in classe”