Il sistema scolastico statunitense utilizza da anni diverse strategie per valutare gli insegnanti. Da una parte ci si affida alla peer observation, cioè osservazioni svolte da altri docenti che valutano in maniera umana e soggettiva l’operato dei colleghi. Un’altra parte determinante della valutazione è data dai risultati conseguiti dagli alunni nei test standardizzati (l’equivalente del nostro INVALSI, per rapportare alla nostra esperienza italiana). A seconda della tipologia di scuola (privata, pubblica, parificata) e del distretto, il peso dato a ciascuna forma di valutazione cambia ma ci sono stati diversi licenziamenti basati sul mancato raggiungimento degli obiettivi previsti ai test standardizzati (Leggi qui l’articolo del Washington post sull’insegnante licenziata).
Da una parte è importante pensare a modi per valutare la qualità dell’insegnamento: questo è un terreno poco esplorato nel nostro sistema nazionale ma la strada da percorrere non è, a nostro avviso, la valutazione tramite test standardizzato.
La performance di un alunno (anche se value-added, come richiesto dall’amministrazione Obama) registra la sua risposta ad un certo tipo di stimolo in quel momento in un determinato momento. Se un alunno non migliora ai test, la responsabilità è del suo insegnante? In parte è possibile ma chiunque lavori coi bambini sa che esistono alunni che rendono meno ai test formali, che vivono con ansia la prestazione, che si impegnano fortemente ma non riescono a raggiungere risultati “adeguati”.
Uno dei sistemi scolastici ritenuti più efficaci al mondo, quello finlandese, è privo di un sistema simile (http://neatoday.org/2010/10/07/how-finland-reached-the-top-of-the-educational-rankings/) mentre sono estremamente diffusi nel mondo anglosassone.
A quale modello vuole ispirarsi la scuola italiana? Possiamo aspirare ad una dimensione che non faccia riferimento ad altri? Il peso dato ai risultati INVALSI è eccessivo? La costruzione di un sistema di valutazione è inevitabile?
Rivolgiamo questi interrogativi anche a voi, lasciateci la vostra opinione: sono argomenti di grande attualità, che prenderanno sempre più piede nella realtà scolastica italiana.